Gemme italiane
Il nostro paese è pieno di ricchezze culturali, architettoniche e storiche, ma pochi sanno delle ricchezze presenti nel sottosuolo.
Da quest’anno abbiamo deciso di ampliare la nostra collezione di pietre con gemme estratte in Italia.
Grazie alla collaborazione con la Professoressa Franca Caucia, docente di Gemmologia e Mineralogia presso l’Università di Pavia, siamo riuscite a procurarci alcuni esemplari.
Queste gemme sono rare poiché la loro estrazione avviene in modo differente rispetto alle gemme normalmente in commercio: non prevede esplosioni o l’utilizzo di macchinari, ma solo la passione degli esperti e la loro brama di ricerca che li spinge a scalare montagne per scovare i cristalli più belli e preziosi.
È un’estrazione completamente etica, evitando di sfruttare a dismisura il terreno e la manodopera.
Per questi ricercatori il commercio non è prioritario. Del resto, siccome occorrono ore di marcia per raggiungere i giacimenti e lo sfruttamento è manuale, è impossibile ottenere costi di produzione a buon mercato e perciò non esiste alcuna commercializzazione di queste pietre.
Diverse sono le gemme che si possono trovare nella nostra penisola e non hanno nulla da invidiare in colore o bellezza ad altri minerali del panorama internazionale.
Abbiamo deciso così di svelare questi gioielli unici poco alla volta raccontandoti la loro provenienza e le loro caratteristiche principali.
Giada italiana
E’ un minerale di recente scoperta in quanto è stata portata alla luce solo nell’estate del 2001 da due cristallier, cioè cercatori di cristalli la cui passione consiste nello scalare montagne per andarvi a scovare i cristalli più belli e preziosi.
Nel 2006 è stato pubblicato il primo articolo che tratta questa nuova gemma: “Caratterizzazione della Giada omfacite della Valle Po – Piemonte – Italia” sulla rivista della Gemmological Association and Gem Testing Laboratory of Great Britain.
Infine, solo nel 2010, la Giada Italiana è stata ufficialmente presentata nelle più importanti Mostre Mineralogiche di Francia e Germania.
Queste tempistiche sono dovute innanzitutto alla poca reperibilità di esemplari, che sono veramente rari poiché per i “cristallier”, il commercio e lo sfruttamento mercantile non sono la priorità: come per molti loro colleghi, il maggior interesse è rivolto a ciò che precede questi aspetti, cioè la ricerca e la scoperta.
Amuleto Italiano Falena
La giada italiana che abbiamo utilizzato proviene dal Monviso.
La struttura di questa gemma è microcristallina, con vene verdi e nere e cristalli trasparenti. Abbiamo deciso di esaltarne il colore con l’argento in bagno d’oro.
Demantoide
Il Demantoide è di fatto una delle pietre verdi più brillanti, sebbene al momento lo conoscano soltanto i collezionisti e gli appassionati di pietre preziose.
Il suo nome, che deriva dall’antica lingua germanica, significa come il diamante.
È una varietà di granato, a dirla tutta è la varietà di granato più costosa.
Grazie a Peter Carl Fabergé la fama del demantoide è diventata mondiale, tanto da convincere il capo gemmologo di Tiffany, George Frederick Kunz, a recarsi in Russia per acquistare tutte le pietre disponibili.
Come per gli smeraldi sono il cromo ed il ferro a determinare il colore del Demantoide: il primo è responsabile del verde mentre il secondo della sua componente gialla.
Questa gemma ha la rara caratteristica di disperdere i colori della luce addirittura meglio del diamante.
Le gemme di demantoide sono mediamente piccole, sotto il carato. Quelle oltre i 2 carati sono considerate rare ed oltre i 5 carati si tratta di pezzi unici a livello mondiale.
I prezzi partono da alcune centinaia di euro al carato ad oltre diecimila per le pietre più rare.
Con tutte queste qualità non c’è da stupirsi del fatto che negli ultimi decenni queste gemme siano entrate nelle collezioni dei più famosi gioiellieri di tutto il mondo.
Amuleto Italiano Foglia
Il Demantoide che abbiamo utilizzato per questo gioiello proviene dalle montagne della Valmalenco (SO).
La gemma è di 0,75 carati.
Violano
Il violano è la varietà manganesifera viola di pirosseno che si trova quasi esclusivamente nella miniera di Praborna, in Valle d’Aosta.
Oltre Praborna, in tutto il mondo l’unico altro posto dove è possibile incontrare il violano è Nunavut nella parte artica del Canada.
Nella miniera di Praborna il violano si trova in vene di colore viola intenso all’interno di una roccia nera.
La fama del violano tra i collezionisti di minerali e i gemmologi, oltre che per la sua rarità è proprio dovuta al colore viola intenso che occasionalmente vira al blu.
La maggior parte del violano è misto ad altri minerali che ne alterano il colore, quindi il violano puro di buon colore omogeneo è estremamente raro e ricercato.
Il violano è discretamente lavorabile e lucidabile, e assume una particolare bellezza se lavorato a superficie curva (cabochon o goccia).
Amuleto Italiano Colomba
Per questa gemma abbiamo scelto un taglio cabochon fantasia che ricordasse un piccola ala, per poter costruire intorno alla pietra una colombella, portatrice di pace.
Rhodonite
La rhodonite è un minerale di colore rosa ma presenta anche screziature nere per via degli ossidi idrati di manganese al suo interno.
Il nome deriva dal greco rhodon, “rosa” per il suo particolare colore. Tradizionalmente è la pietra della rappacificazione.
La rhodonite si trova in varie parti dell’Italia e della Svezia. E’ presente anche in Africa (specialmente Madagascar e Tanzania), India, Canada, Australia e New Jersey.
E’ stata ampiamente utilizzata nel settore della gioielleria russa.
Sempre in Russia si ritiene che la rhodonite sia capace di donare ai bambini forza e coraggio.
E’ un amuleto e puoi usarlo per tenere lontane da te le cose che non desideri. Porta equilibrio, ti incoraggia ad andare avanti nonostante le difficoltà che incontri.
Amuleto Italiano Scarabeo
La rhodonite che abbiamo utilizzato per questo gioiello proviene dalle montagne di Pizzo Forno (SO).
Ti ricordiamo che tutti gli Amuleti Italiani sono pezzi unici creati con gemme selezionate provenienti dall’Italia e argento che plasmiamo nel nostro laboratorio con l’antica tecnica della fusione “a cera persa”.
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